Dov’è la fregatura?

Una celebre frase di Albert Einstein dice: «È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.» Il termine pregiudizio (dal latino prae, “prima” e iudicium, “giudizio”) è collegato alla nozione di preconcetto o “giudizio prematuro”, ossia basato su argomenti pregressi e/o su una loro indiretta o generica conoscenza. In genere è connotato da un’accezione negativa.

Il nucleo cognitivo del pregiudizio, costituito da estreme semplificazioni mentali molto rigide con le quali interpretiamo il mondo esterno anche con funzione difensiva della nostra identità, è lo stereotipo: una caratteristica soggettiva semplificata e persistente applicata ad un luogo, un oggetto, un avvenimento o ad un gruppo riconoscibile di persone accomunate da certe caratteristiche o qualità.

Il pregiudizio che vogliamo qui prendere in esame è quello secondo il quale se abbiamo a che fare con la gentilezza o con qualità positive piuttosto che con consigli disinteressati abbiamo sempre la percezione di trovarci di fronte a qualcosa di poco chiaro dietro cui si nasconde una fregatura: i consulenti finanziari e le banche vogliono venderci dei prodotti poco convenienti per noi al solo fine di realizzare un guadagno immediato.

Questo stereotipo si è costruito nel corso degli anni quando la figura del “promotore finanziario” – come si chiamava allora- si poneva più spesso come piazzista di fondi comuni o polizze porta a porta e le banche incorrevano in strategie inadeguate nel collocamento dei prodotti delle loro fabbriche.
I risparmiatori e gli investitori sono stati talmente diseducati da operatori autoreferenziali, indisponibili all’ascolto e interessati solo al proprio tornaconto, che se dal Consulente Finanziario vedono offrirsi consigli a tutela del Patrimonio, ottimizzazione dei costi, ascolto e ricerca dei migliori strumenti per il raggiungimento degli obiettivi, la loro mente passa automaticamente in modalità difesa suggerendo la fatidica domanda: “dov’è la fregatura”?

Per mia esperienza l’aspetto consulenziale e la tutela del cliente hanno sempre ispirato la mia attività, sia quando ero dipendente di banca che più avanti, quando ho deciso di passare alla libera professione proprio per liberarmi del tormento delle pressioni commerciali per il collocamento di tranche standardizzate senza rispetto dei clienti e senza tenere conto della Mifid, la direttiva europea sui servizi finanziari.

Spesso non si è compresi, assistiamo inermi all’abitudine da parte di molti ad essere maltrattati, al non essere propensi a cambiare banca perché tanto “sono tutte uguali, perché la mia è la banca dei genitori, il direttore è un amico etc…” In realtà spesso non sa chi sei, non ti ha mai chiesto quali sono le tue passioni, quanti figli hai, che progetti hai per loro… Non ti ha mai suggerito come pianificare gli investimenti in funzione di obiettivi, pianificazione personale o successoria, passaggio di testimone della tua piccola azienda familiare.

Quando ci mettiamo a tavolino il foglio bianco lo riempiamo insieme e lungo il cammino sarò sempre io il tuo riferimento, se vorrai, perché non vengo trasferito, non c’è pericolo che chiuda la filiale, e possiamo incontrarci al di là dei consueti orari di lavoro.

In tutto questo non c’è alcuna fregatura, ci sono invece cura e rispetto. Anni di esperienza tecnica e di relazioni sono al tuo servizio e pretendono essi stessi rispetto.

articolo precedentemente pubblicato su We Wealth Agorà

Pubblicato da fabiomontini65

Sono un Wealth Advisor iscritto all’albo unico dei consulenti finanziari. Mi occupo di Wealth Management e offro servizi legati alla gestione patrimoniale dei miei assistiti.

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