Chi eredita la pensione?


“Sposare un ricco dirigente pubblico in pensione, un generale” questa scherzando poteva essere una battuta del secolo scorso. I modelli sociali sono profondamente mutati e non ricorre più questo detto ma nella pianificazione pensionistica, che riguarda anche la solidità del nucleo affettivo degli assistiti, il tema della reversibilità della pensione INPS viene comunque considerato.
Essere in pensione prima della riforma Dini del 1995 non riguarda solo l’entità dell’assegno ma anche la possibilità per i superstiti di percepire un’aliquota elevata della pensione.
Passano gli anni ed è sempre più difficile ereditarla e lo sarà sempre di più in futuro. Le recenti leggi hanno, per esempio, apportato tagli all’assegno di reversibilità nel caso in cui, il coniuge superstite, possa vantare redditi propri superiori a tre volte il trattamento minimo INPS. Certamente ci sono poi tutte le eccezioni relative a varie categorie.
Esistono due tipi di assegno reversibile:
la pensione di reversibilità spetta quando il familiare era già pensionato;
la pensione indiretta quando era ancora in attività con almeno quindici anni di contributi.
I casi concreti sono variegati: pensiamo ai vari tipi di unione e di famiglia esistenti, ai casi di separazione e divorzio, alla presenza di figli minori o inabili a carico.
Oggigiorno tutto dipende dal reddito: come detto la pensione di reversibilità spetta solo se il superstite che ne ha diritto possiede redditi entro una certa soglia e, nei casi di redditi più alti, ma non troppo, l’assegno si dimezza.


Ogni caso va valutato in concreto e ovviamente va analizzato, come prima detto, sull’intera pianificazione patrimoniale dell’assistito:
la pensione INPS è il primo pilastro e statisticamente è ancora la parte preponderante delle certezze dei futuri pensionati. Moltissimi lavoratori ormai aderiscono al secondo pilastro (fondo pensione), conferendo anche il TFR. Il terzo (polizze individuali) viene comunque considerato con maggior frequenza. L’analisi si completa considerando l’intera pianificazione patrimoniale con gli altri asset e relative possibili forme di rendita partecipazioni, azioni, immobili, ecc…
Non è il caso di cedere “alla ricerca di ricchi pensionati da sposare” ma come in tutte le decisioni di pianificazione finanziaria è la consapevolezza che ci rende sereni riguardo il nostro futuro e quello delle persone che ci stanno a cuore.
Come consulente aiuto a razionalizzare i passaggi che riguardano finanza e patrimonio: riguardo alla “longevità” posso offrire un confronto su come progettare di viverla serenamente.

precedentemente pubblicato in We Wealth

Pubblicato da fabiomontini65

Sono un Wealth Advisor iscritto all’albo unico dei consulenti finanziari. Mi occupo di Wealth Management e offro servizi legati alla gestione patrimoniale dei miei assistiti.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.