
Risparmi, investimenti, famiglia, lavoro, professione, azienda, salute, pensione, fisco, crisi del settore bancario, del settore immobiliare…
Sia che siamo single, famiglie, nonni, genitori, lavoratori dipendenti sia che siamo professionisti o imprenditori ci confrontiamo con una realtà complessa e ci chiediamo se davvero ciò che abbiamo fatto o che ci hanno consigliato di fare è veramente a tutela del nostro Patrimonio.
Certo tutti sappiamo quanto sia importante pianificare, fare scelte oculate, “siamo un popolo di risparmiatori…” ci sentiamo ripetere.
Siamo sicuri di esserci messi al sicuro?
Riguardo alla tutela del nostro patrimonio, per quanto certi di noi stessi, commettiamo degli errori. L’overconfidence, cioè un ottimismo eccessivo, una sovrastima delle proprie competenze è il tipico errore emotivo. Come pure guardare troppo al breve termine e non confrontarsi con il medio lungo periodo.
Gli eventi che possono condizionare il nostro Patrimonio sono positivi o negativi, stimarli non è semplice, parlarne fa poco piacere alla maggior parte di noi: successioni, separazioni, passaggio dell’azienda, gli studi dei figli, subire un’azione per danni, e tanti altri accadimenti ci mandano in crisi quando avvengono ma rispetto ad essi ci sentiamo sempre eccessivamente ottimisti.
I fatti si verificano e quasi sempre non sono sotto il nostro controllo, abbiamo l’illusione del controllo: più una persona pensa di avere il controllo più ottimista diventa.
Il concetto di rischio poi si associa spesso a eventi negativi: e non pensiamo che un evento positivo, quale può essere quello di vivere a lungo è comunque rischioso per la necessità di avere maggiori risorse finanziarie accantonate.
Talvolta si confonde l’obiettivo con lo strumento per raggiungerlo: errore cognitivo o trappola cognitiva. Tipico esempio investire, con obiettivo di lungo termine, in titoli di Stato ritenuti sicuri e redditizi, in epoca di tassi negativi e default del debito sovrano; o magari avere trent’anni e lasciare il fondo pensione nelle linee garantite; o, sempre con obiettivo sicurezza, detenere liquidità elevata in cc, la cosiddetta illusione monetaria: con un’inflazione al 2,5% in trent’anni il valore del capitale si dimezza!
La tutela del Patrimonio si realizza, quindi, cercando di evitare errori emotivi o cognitivi, ma anche ricorrendo a strumenti adeguati alla tutela delle sue varie componenti da rischi personali, familiari, professionali, ambientali.
Alcuni esempi:
L’INTESTAZIONE FIDUCIARIA che realizza l’obiettivo di riservatezza;
TRUST, POLIZZE VITA, FONDO PATRIMONIALE, che realizzano l’obiettivo di separazione di parte del Patrimonio del disponente;
Ancora, POLIZZE VITA, TESTAMENTO, DONAZIONE, PATTI DI FAMIGLIA, ATTI DI DESTINAZIONE, TRUST, che sono i tipici atti di pianificazione della protezione del Patrimonio, riguardo anche ai rapporti fra membri della famiglia.
Emerge la necessità di approfondire.
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